I giorni delle mie trasferte lontani dalla scatola lilla sono stati memorabili per mille motivi!
Primo su tutti perché pensavo mi mancasse la libreria e invece, squillo di trombe, mi è servito starvi lontana!

Vi dico solo che per non dimenticare quanto di bello stessi vivendo ho iniziato a prendere appunti su un taccuino…
Chi l’avrebbe mai detto anche solo qualche mese fa? Io no di certo.
Riassunto delle puntate precedenti:
A marzo è arrivata una nuova libraia a farmi compagnia e a maggio è uscito il mio romanzo pubblicato da Rizzoli – La libreria delle storie sospese –  che mi sta facendo viaggiare per lo stivale in lungo e in largo!

Inizio a raccontarvi della prima tappa, la presentazione a Vicenza!

Mi ritrovo in stazione con Eva, amica e moderatrice per l’occasione. Non riesco a capire per quale strano motivo io mi circondi di persone alte almeno un metro e ottanta e altra cosa inspiegabile sono le persone di un metro e ottanta che indossano i tacchi! Fatto sta che sembriamo mamma e figlia in gita ;).
L’agitazione e l’ansia da prima volta mi hanno parlare a macchinetta per tutto il viaggio, con conseguente ola dei vicini una volta scese dal treno…
Arriviamo alla libreria Galla 1880, e sì, 1880 è l’anno di apertura; fa un certo effetto entrare in una libreria che ha alle spalle e sugli scaffali una storia così importante! Ci accoglie Alberto Galla, padrone di casa perfetto che dopo un tour della libreria ci accompagna al piano di sopra dove si svolgerà l’incontro.

Iniziano ad arrivare le persone per la presentazione e quindi eccole lì le mie mani ghiacciate e la tachicardia pronte a farmi compagnia. Una ragazza molto giovane sta aspettando in un angolo il momento giusto per parlarmi, sembra in imbarazzo, mi sorride, mi porge da lontano il mio romanzo:

Posso?
Certo, ma avvicinati! Guarda che qui tra le due la più emozionata sono io!
Mi hanno regalato ieri il suo libro per il compleanno e mi sta piacendo tantissimo, può farmi una dedica?
Posso solo se mi dai del tu!

La mia prima dedica in trasferta va a lei, Giada… Sedia e microfono sono lì che mi aspettano e la prima cosa che dico quando mi danno la parola è: C’è per caso un medico in sala? Dovessi svenire mi sentirei più tranquilla, ecco!
Risate generali e si comincia.
Riconosco tra il pubblico facce amiche anche a Vicenza, perché il potere dei social è anche questo. Non tutto il virtuale resta tale, a volte, e dico per fortuna, ci si conosce anche di persona e la sensazione è quella di essersi visti la sera prima! Succede così con Marta, con Lara e tanti altri!
Arriva il momento delle dediche, alzo lo sguardo e vedo la fila, devo averli sfiniti a furia di chiacchiere e si sono convinti a comprare il libro!
Ma vuoi non farti riconoscere anche mentre scrivi le dediche?
A Daniela, grazie per la fiducia a scatola chiusa ecc.  – La ragazza torna un minuto dopo:
Veramente mi chiamo Francesca!
Oh dio, scusami! Modifico subito… A Daniela, per gli amici Francesca!


Ho deciso di chiedere a ogni libraio che mi ospita in libreria, di consigliarmi un libro da comprare, per avere il mio racconto del racconto. Per conoscere storie che forse senza questi incontri non avrei letto e perché dei consigli dei librai non posso non fidarmi. Così il primo libro che metto in valigia in questo tour è :

Il ragazzo morto e le comete di Goffredo Parise

La serata finisce a cena con Alberto e sua moglie che per l’occasione hanno cercato un ristorantino vegano.
Una passeggiata per il centro e poi via a riposarsi perché al mattino mi aspetta il treno per Udine, si va a San Daniele del Friuli, pronta per un’altra storia …

continua …