Carne Viva è il romanzo di esordio di Merritt Tierce, edito da Sur, che uscirà a settembre nella collana Big Sur.

Quando un editore ti manda un libro da leggere per sapere il tuo parere, ti fa piacere.
Quando un editore ti manda un libro da leggere in pdf perché si tratta ancora di una bozza, il piacere raddoppia.
Quando un editore  ti manda un libro, ma sa che il pdf non fa per te, e ricevi quindi la bozza rilegata, il piacere non  si riesce a descrivere!

Questo è quanto successo con gli amici di Sur.

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Carne viva, talmente viva che in alcune parti del libro, brucia.
Me lo sono portata dietro per qualche giorno, anche in piscina, tanto che in questo momento la bozza è consumata, sottolineata, piena di olio solare, ma quando un libro ti prende, ti fa male, ti fa estraniare dal resto, allora non puoi lasciarlo a casa quando esci, diventa una droga, ne vuoi sempre di più, a volte non lo tratti bene (vedi me con l’olio solare), ma non puoi farne a meno. Gli amanti del libro cartaceo intonso mi perdoneranno, o almeno spero.

Merritt Tierce è texana, e da quanto ho letto nella scheda di presentazione è un’attivista impegnata nella difesa dei diritti delle donne. Leggendo il suo romanzo, ho capito perché.

Non entrerò troppo nella storia, perché si tratta appunto di un’anteprima e preferisco non svelare molto, ma leggere la storia di Marie, protagonista ventenne, vi farà male come uno schiaffo in pieno volto, a mano aperta, e sapere che la scrittrice si sia ispirata a quanto vissuto realmente, fa ancora più male.
E’ la storia di una ragazza che lavora come cameriera in un bistrot, scrupolosa e attenta nel suo lavoro e per questo arriverà  a servire in uno dei ristoranti più rinomati di Dallas. Un capo cocainomane, clienti danarosi che sanno di poter comprare tutto con i loro soldi. La bravura di Marie e il suo rispetto del lavoro è inversamente proporzionale al rispetto per sé stessa. Non si risparmia mai, sesso occasionale, droghe di ogni genere, affronta tutto quello che le succede di petto. Nonostante la giovane età, ha già una bambina alla quale si rivolge direttamente in alcuni capitoli del libro. Questa sorta di lettera alla figlia mi è piaciuta molto.
L’intento dell’autrice non è quella di prendere per mano il lettore per farlo entrare nella sua vita. No, il lettore diventa da subito spettatore di una storia che non consola, ma devasta, con un linguaggio diretto senza sentimentalismo alcuno. Chi mi ha conosciuta in questi anni, sa che nelle recensioni e nei consigli di lettura lascio che a parlare siano le pagine del libro, oltre alle emozioni che ho provato. Con Carne Viva, mi sono trovata in un vortice di emozioni, in alcune scene mi sentivo di troppo, me ne sarei voluta andare, pensando, in quel modo, che alla protagonista non sarebbero successe determinate cose, se non le avessi lette. Ma sono accadute, eccome se sono accadute, eppure lei non si scompone, va avanti come un treno, sapendo che la vita non risparmia nessuno e non fa sconti. La maggior parte della storia ruota attorno al ristorante in cui lavorano Marie e i suoi colleghi. In alcuni momenti avrei voluto aiutarla a portare i piatti, pulire io il tavolo al posto suo per farla tornare prima a casa dalla figlia.

“Non me ne andavo mai senza lucidare i miei tavoli. Neanche una volta. Molte sere ero talmente esausta che non mi ricordavo da che punto avevo cominciato, e mi toccava lucidare tutto il tavolo di nuovo, per sicurezza. Per quanto fossi stanca però mi piaceva l’aria strana del locale vuoto. Il fatto che ogni sera potessimo salire su un palcoscenico sgombro e inventare tutto. Portare il Ristorante da uno stato di immacolato silenzio a un’impressionante situazione di disordine caotico, assordante, eccessivo, e poi rimettere tutto a posto come se non fosse mai entrato nessuno. “

“Merritt Tierce ha un orecchio impeccabile, e scrive frasi che ti schioccano addosso con la violenza di un asciugamano arrotolato. Carne viva è un libro che spezza il cuore” (- Chicago Tribune-).

Quindi, cari amici della Scatolalilla, segnatevi questo titolo, ma soprattutto, segnatevi che a dicembre avremo modo di incontrare l’autrice di persona e non vedo l’ora!

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