Descrizione
“I professori tenevano meravigliosi discorsi su quello che ci sarebbe servito per intrapendere il giusto cammino nel mondo. Me li gustavo con l’acquolina in bocca. Parlavano di sbocchi professionali in cui ci saremmo immessi in un futuro prossimo, come modernissimi trafori autostradali. A sentir loro, serviva solo un briciolo di attenzione in più in classe. Dovevamo crederci sulla parola”.
L’estate macinavano polvere nel campetto di ghiaia. Appuntamento alle sette del mattino per la prima partita, e avanti fino a sera.
Stava per cominciare la terza media, ma è solo un dettaglio.
Il calendario delle partite scandiva le tappe di un’avventura.
Sprofondavano nella Bassa, sotto un cielo esagerato, circondati da milioni di peschi.
Si inerpicavano tra i monti, su campetti gelati, in fondo a tornanti interminabili.
Per scardinare squadre di geometri ben pettinati, che li disorientavano con finte, passaggi di prima e triangoli di perfezione assoluta.
Un tunnel che porta dritto a Borgo Ghibellino, una filiale dell’inferno. In una finale epica, dove ci si gioca il campionato e molto di più.
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