Il sentiero delle babbucce gialle

19,50

Kader Abdolah

Il sentiero delle babbucce gialle

Iperborea

Trad. Elisabetta Svaluto Moreolo

Data di pubblicazione: 9 settembre 2020

Disponibile in pre order

Descrizione

Il nuovo grande romanzo del cantastorie e affabulatore iraniano Kader Abdolah, ispirato alla vita di Saeed Sultanpour, poeta di spicco della rivoluzione iraniana, giustiziato nel 1981.

Sultan viene da una nobile famiglia persiana di commercianti di zafferano e trascorre la sua giovinezza nel castello di famiglia ad Arak, a circa 200 chilometri da Teheran. Nella torre di avvistamento dove spesso si rifugia, Sultan trova un cannocchiale – che si rivelerà determinante per il suo futuro di ragazzo appassionato di fotografia e di cinema – attraverso cui osserva la città, gli altri bambini, i campi di zafferano, il mondo fuori dal castello: è un ragazzino silenzioso e non ha molti contatti con i suoi coetanei. Una volta lasciata alle spalle la timidezza dell’infanzia, Sultan si getta a capofitto nella vita e nelle passioni: dopo aver partecipato al movimento di occidentalizzazione della Persia ed essere diventato un apprezzato regista di documentari, partecipa alla lotta di liberazione, si unisce ai comunisti, viene fatto prigioniero ed è graziato con l’avvento di Khomeini. Quando viene di nuovo coinvolto nei gruppi comunisti è costretto a fuggire all’estero, questa volta verso la campagna olandese dove vivrà «rifugiato nel suo olandese stentato, dove nessuno può trovarlo», cercando di fare i conti con il suo passato. La narrazione principale del Sentiero delle babbucce gialle è incorniciata dal racconto di un alter ego di Abdolah, che ha ricevuto un libro scritto a mano dal suo vecchio compagno di armi Sultan con la richiesta di riscriverlo in olandese. Fondendo realtà storica, esperienza autobio- grafica e fiaba orientale, Abdolah trasforma il manoscritto del connazionale in un romanzo che ripercorre la vita straordinaria di un uomo costretto allo sradicamento della fuga, sullo sfondo dei rivolgimenti politici e religiosi dell’Iran nella seconda metà del Novecento. E muovendosi tra finzione e realtà, tra passato e presente, tra Olanda e Iran, il grande narratore olandese tocca e riannoda alcuni temi che ricorrono nella sua opera: l’importanza di seguire il proprio cammino, l’inevitabilità dei sacrifici per una causa, la struggente nostalgia per la sua terra di origine, ma soprattutto il dovere etico della memoria.

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