La scatola lilla il lunedì è chiusa!
Sì è vero ho sempre sostenuto che quando fai il lavoro che ami, sia un po’ come non lavorare e lo penso ancora, ma i ritmi degli ultimi anni, mi hanno fatto ridimensionare le cose e così,ho deciso di stare chiusa TUTTO il lunedì e non più solo mezza giornata.
I più sono stati comprensivi, alcuni tuttavia trovano questa scelta sbagliata. (Ma come, ti lamenti di quanto sia difficile portare avanti l’attività, dei soldi che non bastano mai e poi chiudi quando comunque qualcuno sarebbe passato sicuramente a comprare?). Certo, in quest’ottica dovrei stare aperta 7 giorni su 7, 24 ore su 24 perché vogliamo parlare di chi soffre di insonnia? Sarebbe pazzesca una libreria notturna.

Dietro alla scatolalilla tuttavia, c’è una persona sola, che ha preferito tirare il fiato (ma che sta seguendo comunque nuovi progetti), piuttosto di arrivare a fare a pezzettini il primo passante che viene a chiedere: scusi dove si comprano i grattasosta? Qui avete solo libri?

Quindi in realtà, lo sto facendo solo per la vostra incolumità!

Dopo questa lunghissima premessa, provo a raccontarvi la mia settimana lilla, magari proprio partendo da quella appena trascorsa!

Lunedì 21 settembre: GIORNO LIBERO!!! Preparato articoli per il blog, letto libri per presentazioni, incontrato persone per nuovo importantissimo progetto del quale sentirete presto parlare.
Ho imparato l’arte di sognare.

Martedì 22 settembre: le amiche di Feltrinelli, mi scrivono una mail dicendo che sarebbe carino poter passare in libreria con Gabriele Romagnoli che si trova proprio a Milano e che avrebbe piacere di fare quattro chiacchiere con alcuni librai. Sono stata benissimo, tanto a mio agio, che ad un certo punto ho iniziato a mostrare le foto dei miei gatti; così giusto per farvi capire il clima.
Non vi descrivo l’emozione di essere stata scelta e per di più di essere stata definita Libraia. Mi sono pertanto preparata leggendo il suo libro : Solo Bagaglio a Mano (edito appunto da Feltrinelli) e le ore sono passate senza che me ne accorgessi, una vera e propria carezza. Vi dirò, mi ha anche aperto gli occhi su alcuni aspetti della mia vita (Mannaggia al potere dei libri e a chi non ci crede!!!). Ecco su quanto ho meditato: Se paragonassimo la nostra vita ad un bagaglio a mano, quante cose riusciremmo davvero a farvi entrare e a portare con noi? Troppo spesso crediamo di avere un valigione gigante e così anche le cose più inutili, le persone che non fanno per noi, le facciamo lo stesso entrare perché crediamo ci sia spazio per tutto e tutti, invece non è così.
Quindi martedì ho imparato l’arte della Selezione.
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Mercoledì 23 settembre: devo essere sincera, non ho organizzato alcun incontro con autore, ma ho come al mio solito ascoltato le vostre storie, che mi raccontate ogni volta che varcate la soglia della libreria, ed è stato bellissimo. Avrei dovuto ospitare in libreria una riunione per un nuovo progetto tra amici, ma mi sono completamente dimenticata di avvisare tutti i partecipanti e quindi, incontro saltato.
Ho imparato l’arte dell’utilità dei promemoria sul telefono.

Giovedì 24 settembre: ho passato la mattinata e il pranzo in compagnia di Silvia (collega libraia) e di Alessandro (che lavora per Sur edizioni). Abbiamo parlato di un milione di cose, di un progetto al momento di pura utopia che ci coinvolga tutti, insomma abbiamo sognato alto!

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In serata poi ho ospitato un’autrice giovanissima, Marta Morotti, che ha pubblicato il suo primo romanzo: Le due metà del mondo (Harlequin Monadori) e leggendolo mi sono stupita per la sua maturità e per la storia che è riuscita a creare, un colpo di scena che non mi aspettavo e che mi ha fatto appunto vedere l’altra metà del mondo! Alla presentazione eravate tantissimi, ho avuto la fortuna di ascoltare l’incipit della storia letto dalla splendida voce di Adele Pellegatta.
Ho imparato l’arte di emozionarsi ad alta voce.

Arriviamo a venerdì 25, dove per non farmi mancare nulla ho ospitato due incontri in un giorno.
In pausa pranzo è passata Cristina Caboni per un firma copie in libreria. La custode del miele e delle api (Garzanti) è il libro che sta promuovendo in queste settimane. Ho conosciuto un’autrice di straordinaria semplicità che adora il suo lavoro e le sue api, ci siamo confrontate anche su luoghi comuni spesso da sfatare. All’incontro c’era anche un giornalista del Il Sabbatico (programma che va in onda il sabato su rai news) con il quale ho avuto modo di parlare e di valutare future collaborazioni. Aspetta che ti seguo su twitter, sì dai anche io. Ah, in realtà la vostra libreria la seguo già.
Ho imparato l’arte della semplicità.
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La sera arriva lui, Massimo Vitali, autore bolognese che molti di voi hanno conosciuto a giugno durante la nostra notte bianca, che è tornato per presentare in solitaria i suoi due lavori: L’amore non si dice Se son Rose (entrambi editi da Fernandel). L’incontro è stato uno spasso, tanto da aver continuato anche insieme ad altri amici a cena dove son venute fuori discussioni che non mi sento di riportare, perché mi si è bloccata la crescita già a tavola! Ho riso come non mai.
Ho imparato l’arte della risata.

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Sabato pomeriggio sono riuscita ad intercettare Stefano Piedimonte, già dalle nostre parti per un altro incontro e gli ho chiesto di passare a raccontarci il suo Miracolo In Libreria (Guanda). Lo ha accompagnato Simone Sarasso (anche lui un autore apprezzatissimo), siamo andati a bere insieme un caffè, dopo però aver messo il cartello: TORNO SUBITO…FORSE! (Grazie Patrizio Zurru per la modifica).
Simone è tornato alla sua famiglia che lo reclamava e noi invece abbiamo rapito Piedimonte per una giornata insieme. Lo abbiamo portato a pranzo, da NaBi dove si mangia biologico / vegano. Non mi ha ancora tolto l’amicizia su facebook e bloccato sul cellulare, quindi immagino non abbia mangiato poi così male. All’incontro moderato dall’altissima purissima Eva Massari hanno anche partecipato, con mia grande sorpresa, Marco Missiroli e Maddalena Cazzaniga (quest’ultima non era mai riuscita a passare dalla scatola lilla), mai titolo fu più azzeccato!
Ho imparato l’arte dei miracoli in libreria.

La mia settimana si conclude con la domenica pomeriggio in compagnia di Mattia Signorini e del suo meraviglioso romanzo: Le fragili attese. Che dire di questo gioiellino pubblicato da Marsilio? Sono felicissima di averlo ospitato anche se si è trattato di una vera e propria toccata e fuga perché l’unico treno disponibile per far tornare a Rovigo l’autore era alle 18.00 (certo avremmo potuto tenerlo in ostaggio, ma mi sembra una brava persona, non me la sono sentita). Come si suol dire è stato breve, ma intenso e spero di poterlo riospitare presto. Eravate tantissimi, una cliente è addirittura venuta da fuori Milano e il destino ha voluto che a rispondere alla sua richiesta di indicazioni sulla libreria fosse mio padre, che si trovava nel bar giusto e al momento giusto. Le ha risposto : lei cerca la libreria di mia figlia, venga venga la accompagno io.
Terminato l’incontro abbiamo avuto modo di scambiare velocemente qualche battuta, ci siamo fatti dei selfie che Mattia dovrebbe tenere dei corsi per la creatività che ha di scattare le foto, e poi l’abbiamo lasciato scappare in stazione non prima che mi dicesse :
Sai, ti avevo scritto su facebook, ma non mi hai mai risposto.
Ma davvero? Impossibile, rispondo sempre, sei sicuro?
Sì, ma non importa figurati, volevo solo passare a trovarti.
(sono andata a controllare la cronologia dei messaggi e in effetti ce n’era uno suo, seguito però dalla mia risposta)
Eccolo, trovato. Sì è vero, mi hai scritto a marzo, ma io seppur tardi ti ho risposto. Ti ho risposto a giugno.
Cristina cara, il mio era di marzo 2014… la tua risposta è di giugno 2015.
Quando si dice il fuso orario!
Ho imparato l’arte dell’attesa, che rende gli incontri più speciali!

Niente accade per caso e anche i titoli che leggiamo arrivano sempre al momento giusto.
Cosa vorranno dirmi le pagine di questi romanzi?

Solo bagaglio a mano
Le due metà del mondo
La custode del miele e delle api
Se son rose
L’amore non si dice
Miracolo in libreria
Le fragili attese

Dai scrivetemi un commento qui sotto e aiutatemi a capire il messaggio che si nasconde dietro questa mia settimana nella scatola lilla.

Un’ultima cosa, oggi è lunedì, il mio giorno di riposo e cosa ho imparato?
L’arte dell’ottimizzazione: se ti deve venire la febbre, organizzati perché ti venga quando sei a casa e non a lavoro!

Alla luce di quanto riportato, potete assolvermi dall’accusa di pigrizia?
In fede, la vostra
Spacciatrice di sogni