C’è aria di cambiamenti in scatola(lilla), credo di essere pronta a cogliere la nuova sfida.
Quando Elena mi ha convinto ad aprire il blog per raccontare la vita di una libraia pazza e della sua scatola lilla, ho da subito pensato non fossi all’altezza, che non sarei stata costante e che sarebbe stato difficile seguire tutto.
Invece, almeno nel primo mese, non è stato così: ho iniziato a raccontare di libri, a scrivere di colleghi librai in giro per lo stivale, a raccogliere interviste per una nuova rubrica per dare voce anche agli #glieditoridellaportaaccanto (sì, è vero, era agosto e io a casa da lavoro con maggior tempo libero a disposizione per scrivere); ma poi è successo quanto mi aspettavo.
Ho ripreso a lavorare a pieno ritmo in libreria con incontri d’autore, corsi serali, laboratori per bambini in programma, ma anche fuori con la mia nuova avventura di #libraiaonstage al Cafè Bandini (no, non è un’idea di Stefano Accorsi, ma bensì dell’amico poeta Vincenzo Costantino che crede si possa parlare di libri anche a mezzanotte durante uno spettacolo di artisti con la A maiuscola).
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Sto scrivendo una storia (presto vi dirò di più, ora mi ci sono buttata a capofitto); insomma piano piano anche gli articoli da scrivere si sono arenati, accumulati uno sull’altro come le bollette che ho sulla mia scrivania.
Potrei raccontarvi la stessa scusa che mi sono data io: Cri, lavori da sola, non puoi pretendere troppo da te stessa!
Forse è così o forse, cosa molto più probabile, inizio solo ad accusare il colpo, a essere stanca, a non stare dietro a tutto perché non ho più la testa.
Devo fare un bel respiro profondo e dare il via al cambiamento che già da qualche tempo sedimenta nella mia testa. Credo di aver fatto il primo passo in questa direzione venerdì scorso quando ho iniziato a svuotare tutti gli scaffali e a riempire scatoloni di libri da rendere, per dare un nuovo volto alla mia scatola lilla, per continuare collaborazioni che stanno funzionando, per iniziarne di nuove e per chiuderne invece altre che sono per me ormai diventate insostenibili.
Devo essere sincera con voi e anche con me stessa, non è un momento facile per la mia realtà e solo io posso provare a darle ossigeno. Meglio avere il coraggio di cambiare prima che sia troppo tardi.
Niente allarmismi, non ho intenzione di chiudere, o almeno, non per il momento.
Devo solamente calibrare meglio il tiro, le scelte, devo imparare a dire di no. Devo imparare a ragionare da persona che non sta solo vivendo il suo sogno di bambina, ma che deve far sì che questo sia economicamente sostenibile, resta pur sempre la mia piccola attività.
Continueremo con i nostri corsi di scrittura tenuti da Ivano Porpora, corsi di lettura con Fernando Coratelli e Luigi Carrozzo, gruppi di lettura con Federico Tavola, incontri con autore e presto ripartiremo con la fotografia.

Messaggio ai lettori: sono la libraia pazza di sempre, continueremo a parlare di libri, a confrontarci e a scegliere cose belle da leggere. Cambierà la selezione dei miei scaffali, il mio, passatemi il termine tecnico, pronto magazzino fatto di editori con i quali collaboro; potrete, come già fate da 5 anni a questa parte, prenotare il libro che vi serve che – se disponibile – arriverà in 24/48 ore.
Continuerete a trovare all’interno dei libri i consigli di lettura.

Messaggio agli editori: in questi anni ho perso il conto di tutti gli incontri con autore organizzati in libreria, ma superano sicuramente il centinaio all’anno. Continuerò ad organizzarli perché a mio avviso sono parte integrante del servizio offerto ai lettori. Non ho tuttavia intenzione di far diventare la fornitura dei libri per l’incontro fonte di problemi.
Stiamo organizzando l’evento insieme? I libri devono essere forniti senza problema alcuno e soprattutto senza che la libreria li debba pagare prima. La filiera dell’editoria ha talmente tanti attori da essere diventata una sorta di telefono senza fili, con il rischio di fraintendere il messaggio iniziale: mi servono i libri per una presentazione.

Un esempio pratico: il mio fornitore per evadere una richiesta di libri per evento ha bisogno di  10 giorni lavorativi, ripeto, 10 giorni lavorativi per ricevere il libro (anche quando editore, fornitore e libreria in molti casi sono nella stessa città: Milano).
Sapete perché? Perché non si riesce a scindere la richiesta di fornitura per evento, da quella di rifornimento standard.
Io ovviamente sono dall’altro lato della filiera e sarei curiosa di capire insieme a voi come sia possibile, la mia è una domanda aperta, che so essere condivisa da tanti altri miei colleghi:
Se abbiamo un evento non è possibile gestire la richiesta in maniera diversa? Non è possibile chiedere le copie, fare l’incontro, rendere quanto resta e pagare il venduto?
La mia vuole essere una domanda ad alta voce, che magari darà adito ad un confronto che spero costruttivo.
Tornando a noi, proponetemi tutti gli incontri che volete, sono ben lieta di farli, vi chiedo solo di essere certi che la libreria possa avere il titolo senza problema alcuno e senza pagarlo prima dell’evento.
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Siete stati pazienti a leggere l’articolo fino in fondo e per ringraziarvi ecco il mio consiglio di lettura di oggi (libro che mi ha portato proprio a pensare quanto ho scritto qui sopra).

Solo Bagaglio a Mano di Gabriele Romagnoli edito da Feltrinelli.
Se la mia vita fosse un bagaglio a mano dovrei selezionare e scegliere cosa portare con me, ottimizzare, scartare, portare ciò di cui non posso fare a meno.
Sto applicandolo anche alla mia scatola lilla, in effetti poco più grande di un bagaglio a mano.
Per me è arrivato il momento di scegliere…

“In ogni istante, anche ora, anche intorno a voi, fioriscono amori, si sgretolano patrimoni, vengono cancellate esistenze irrinunciabili e contemporaneamente si accendono altre passioni, crescono nuove fortune, sbocciano splendide vite. E si va avanti.” (Solo Bagaglio a Mano – G. Romagnoli)