Se mi avessero detto:
“Aprirai una libreria e riuscirai a stare aperta più di 5 anni”
” Aprirai una libreria, riuscirai a stare aperta più di 5 anni e ti chiederanno di scriverne un romanzo”
“Aprirai una libreria, riuscirai a stare aperta più di 5 anni, ti chiederanno di scriverne un romanzo e compreranno i diritti per la traduzione in Germania”
“Aprirai una libreria, riuscirai a stare aperta più di 5 anni, ti chiederanno di scriverne un romanzo, compreranno i diritti per la traduzione in Germania e lo presenterai sia in Italia che all’estero”
“Aprirai una libreria, riuscirai a stare aperta più di 5 anni, ti chiederanno di scriverne un romanzo, compreranno i diritti per la traduzione in Germania, lo presenterai sia in Italia che all’estero e ti chiederanno di far parte della giuria della 21esima edizione del Festival Videocorto di Nettuno”
ecco, non lo avrei mai creduto possibile!

Elvio Calderoni, che ho conosciuto in libreria per la presentazione di un suo romanzo, è l’organizzatore del festival insieme a Giulia Bartoli.
Mi ha scritto per invitarmi a presentare il mio romanzo : La libreria delle storie sospese per la rassegna corti di carta chiedendomi poi di fermarmi per i 3 giorni di festival e di vestire i panni di giurata!

Cioè, voglio dire, io giurata? Io che ho lasciato l’università perché l’ansia da prestazione e soprattutto da giudizio hanno avuto la meglio? Io, devo giudicare qualcuno? Chi sono io per giudicare un cortometraggio?

Tutto è soggettivo, mi dico, lo penso anche per i libri che leggo e devo vendere; ne ho avuto le prove al gruppo di lettura. Un libro che per qualcuno può significare molto, tanto da sottolinearne quasi tutte le frasi, per qualcun altro può risultare inutile! Sì, è successo!

Vi è mai capitato di regalare un libro che per voi è stato importante, ma di non vedere l’altra persona altrettanto entusiasta per la storia?

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu, direbbe la Caselli ebbene, alla fine ho accettato e ho indossato i panni della giurata, sedendomi in prima fila insieme ad altre persone ben più qualificate di me e ho assistito alla proiezione dei videocorti in gara a Nettuno.

Per rendere l’idea di quanto mi sentissi un pesce fuor d’acqua, ecco i giurati:

Antonio Rezza (regista attore scrittore)
Flavia Mastrella (scrittrice scenografa)
Michela Andreozzi (attrice)
Francesca Antonelli (attrice)
Sara Santostasi (attrice)
Giorgio Nisini (scrittore)
Angelo Longoni (regista)
Paolo Budassi (regista)
Lucilla Colonna (giornalista, regista)
Dona Amati (poeta)
Eugenio Bartolini (docente)
Ugo Magnanti (docente)
Renzo di Falco (speaker radiofonico)
e alla fine arriva … Cristina! Direttamente dalla scatolalilla.
Ecco, ora vi è chiaro il motivo della mia emozione?

Sono stati 3 giorni che difficilmente dimenticherò!

I motivi sono diversi: dalla disponibilità dei proprietari del Bed and Breakfast dove ho alloggiato, anzi se vi capita andate a trovarli : La casa degli artisti alla gentilezza della signora che mi preparava panini con verdure al Crusco’s aperto da solo una settimana “Se ti sei trovata bene puoi scriverlo per favore?”

Mi sono divertita ad ascoltare i discorsi da ombrellone dei miei vicini, che ho raccontato nei post di facebook (dalla tizia che scrive messaggi alla mamma nell’altra stanza per farsi portare l’acqua, alla ragazza che si è sdraiata sul mio asciugamano mentre mi sono allontanata per andare a pranzo e infastidita si è alzata quando le ho fatto notare fosse mio, e tanto tanto altro).

Tornando al festival :
I cortometraggi in gara erano 16 e suddivisi in 3 serate: da venerdì 22 a domenica 25 luglio.
Mi sono trovata a doverne giudicare dalla locandina, al montaggio, alla fotografia, al soggetto, alla sceneggiatura, alla colonna sonora, al miglior attore, attrice e chi più ne ha più ne metta.

L’ansia di cui sopra si è fatta sentire ogni volta che segnavo il voto con la penna perché sapevo quanto fosse importante per i registi in gara.

Sul sito del festival potete trovare i vincitori di tutte le categorie.
Vi segnalo solo il vincitore come miglior film di quest’anno: Bellissima del regista Alessandro Capitani

Io sono salita sul palco per premiare la miglior sceneggiatura: premio andato a  Like a Butterfly di Eitan Pitigliani che vede nel cast Ed Asner, Will Rothhaar, Cindy Pickett, Brad Greenquist, Rita Raider, Michael G. London. Un giovane regista italiano che si è visto dire di sì al suo progetto da attori del calibro di Ed Asner ti rendi conto di quanto in Italia siamo lontani.
Cosa ho imparato da questo festival e dall’emozione di Eitan?
Che sognare in grande è un nostro diritto, perché quando sulla tua strada incontri un vero grande, non ti farà mai sentire piccolo!
Questo per dire che continuerò a invitare in scatolalilla anche nomi della letteratura contemporanea impensabili, perché spero, così come è successo a Eitan, che i grandi dimostrino di esserlo anche nei piccoli gesti.